Il sistema imprenditoriale      a Torino
 Bibliografia
   
   
      
   Bibliografia essenziale ragionata
 

 

 
Il contesto economico torinese
 Gli Atti di società
       La fonte…
       …e il suo utilizzo in ambito storiografico
 I temi specifici della ricerca
       Il credito
       Il cotone
       La meccanica e l'auto
       L'elettricità
 
 
 

Il contesto economico torinese

Il dibattito storiografico sull’economia torinese tra fine Ottocento e inizio Novecento è rimasto a lungo fermo a ricostruzioni fondamentali ma datate come P. GABERT, Turin, ville industrielle, PUF, Paris, 1964, pp. 95-118, M. ABRATE, Le développement téchnologique et l’essor industriel en Piémont, 1850 - 1914, in “Studi piemontesi”, novembre 1973, vol. II, fascicolo 2, pp. 37-55, ID., L’industria piemontese 1870 - 1970, Un secolo di sviluppo, Mediocredito piemontese, Torino, 1978, pp. 126-134, V. CASTRONOVO, Economia e società in Piemonte dall’Unità al 1914, Banca commerciale italiana, Milano, 1969, pp. 115-164, ID., Il Piemonte, in Storia delle regioni italiane dall’Unità ad oggi, Einaudi Torino, 1977, pp. 55-144, e ID., Torino, Laterza, Roma - Bari, 1987, pp. 67-125.
Solo in tempi recenti si è proceduto ad un significativo aggiornamento in relazione ad un settore decisivo in G. CALIGARIS, L’industria elettrica in Piemonte dalle origini alla prima guerra mondiale, Il Mulino, Bologna, 1993, e ad una prima revisione del quadro nel suo complesso in P. RUGAFIORI, Alle origini della Fiat. Imprese e imprenditori in Piemonte (1870 - 1900) in G. BERTA E C. ANNIBALDI (a cura di), Grande impresa e sviluppo italiano. Studi per i cento anni della Fiat, Il Mulino, Bologna, 1999, ID., Una città - fabbrica?, in A. D’ORSI (a cura di), 1852 - 2002 Una scuola, una città. I 150 anni di vita dell’istituto “Germano Sommeiller” di Torino, ITCS Germano Sommeiller, Torino, 2003, e F. LEVI, Da un vecchio a un nuovo modello di sviluppo economico, in U. LEVRA (a cura di) Storia di Torino, VII, Da capitale politica a capitale industriale, Einaudi, Torino, 2001.
E tuttavia ancora insoddisfacente appariva la ricostruzione della transizione dalla grave crisi finanziaria di fine anni Ottanta all’exploit industriale metalmeccanico di inizio secolo, di cui si era colta soprattutto la brusca e -per certi versi- tuttora incomprensibile rottura innescata dal settore automobilistico. Indubbia restava l’insufficiente conoscenza dei flussi finanziari, delle strategie di investimento, delle interdipendenze settoriali, del ruolo dei banchi privati e delle banche miste come degli imprenditori attivi nei settori tradizionali. Ancora diffusa permaneva la sottovalutazione dell’industria elettrica, ma soprattutto quasi assoluta era l’assenza di ricerca sul terreno dei network, delle diversificate reti di relazione al centro della business community, e cioè della comunità imprenditoriale, la cui conoscenza è essenziale per fornire risposte meno impressionistiche alle domande inevase sui fattori di tenuta e di continuità-oltre che di crisi- dell’economia locale in una fase decisiva del processo di industrializzazione a Torino e, tramite Torino, in Italia.

 

 

Gli Atti di società

La fonte ...
La business community di Torino è stata studiata a partire dagli Atti di società, ovvero i documenti relativi alle società che il Codice di commercio del 1882 obbligava a versare al Tribunale e che sono stai presi in considerazione per gli anni 1883-1907.
Sul Codice di commercio del 1882, riferimento normativo essenziale per la redazione e il deposito dei documenti, cfr. P. UNGARI, Profilo storico del diritto delle Anonime in Italia, Bulzoni, Roma, 1974, 1882 - 1892. Cento anni del Codice di commercio. Atti del Convegno internazionale di studi, Taormina, 4 - 6 novembre 1982, in “Quaderni di Giurisprudenza commerciale”, 54, 1984, Imprenditorialità e diritto nell’esperienza storica, Atti del Convegno di Erice, 22-25 novembre 1988, Arti grafiche siciliane, Palemo, 1992, G. COTTINO, Diritto commerciale, Cedam, Padova, 1993, R. TETI, Imprese, imprenditori e diritto, in Storia d’Italia, Annali, 15. L’industria, Einaudi, Torino, 1999, pp. 1213 - 1303. Cfr. anche, per una riflessione sulla fonte, G. PALETTA, Le anagrafi commerciali e la loro evoluzione storica: il Registro delle società commerciali (1865 - 1911), in “Archivi e imprese”, 4, dicembre 1991.

 

…e il suo utilizzo in ambito storiografico
I 16.000 atti esaminati sono stati rilevati a tappeto con strumento informatico, ed i dati desunti hanno consentito di costituire un’ampia banca dati, tale da testimoniare profilo e attività di circa 6.500 imprese e di 17.000 tra ditte e operatori, impegnati a vario titolo nelle diverse società. A quanto risulta, si tratta di un approccio del tutto originale: un utilizzo degli Atti in un’ottica quantitativa, e limitatamente ai documenti costitutivi, è stato proposto dalla storiografia francese fin dagli anni Settanta, a partire da J. M. CENINI, Sociétés commerciales et industrielles de 1830 à 1850 dans le département de la Côte d’or, in “Annales de Bourgogne”, 1975, n. 185, pp. 5 - 31 e poi F. CARON, Commerçants et industriels de Côte d’or au XIXe siècle vus à travers les actes de sociétés, in “Annales de Bourgogne”, 1982, n. 214, pp. 89 - 121. Studi seguiti, negli anni Ottanta, da una serie di ricerche su scala regionale: Entreprises et entrepreneurs XIX - XXème siècles, Congrès de l’Association française des historiens economistes, Mars 1980, Presse de l’Université de Paris Sorbonne, Paris, 1983 e P. JOBERT - J. C. CHEVAILLER, La démographie des entreprises en France au XIXe siècle. Quelques pistes, in “Histoire, économie et société”, 1986, II, pp. 233 - 264. Il filone si è quindi aperto a storici di diversa nazionalità ed a contributi su varie aree europee. P. JOBERT - M. MOSS (eds), The Birth and Death of Companies. An historical perspective, The Parthenon Publishing Group, Carnforth, UK, Park Ridge, USA, 1990 e M. MOSS - P. JOBERT (sous la direction de), Naissance et mort des entreprises en Europe XIXe - XXe siècles, Éditions de l’Université de Dijon, Dijon, 1994. Cfr. anche P. JOBERT (sous la direction de), Les entreprises au XIXe et XXe siècles, Presse de l’École normale supérieure, Paris, 1991, raccolta sistematica di diversi indicatori economici. In Italia le indagini sugli Atti sono invece state precedute da una preliminare selezione di tipo settoriale: cfr. M. SCARDOZZI, Le società commerciali fiorentine tra la Restaurazione e l’Unità, in “Quaderni storici”, 77, 1991, dove l’analisi di costituzioni e variazioni sociali è stata condotta integralmente solo per i due settori più rilevanti (la seta e la lavorazione della paglia), e limitata per il resto alle società maggiori; in A. DE BENEDETTI, Il sistema debole. Profilo storico della piccola impresa napoletana: la manifattura dei guanti (1804 - 1975), in F. AMATORI - A. COLLI, Comunità di imprese, Il Mulino, Bologna, 2001, lo spoglio della fonte, completo per gli anni 1883 - 1913, riguarda solo la produzione guantaria. Tra i primi contributi tesi a valorizzare gli Atti di società G. DORIA, Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della prima guerra mondiale, Giuffrè, Milano, 1973, dove l’uso dei documenti è ampio ma non sistematico né specifico. Un primo tentativo di un uso specifico e quantitativo degli Atti di società in P. PERELLO, Imprese e imprenditori nel biellese. Una ricerca attraverso gli atti delle società commerciali (1883 - 1906), Tesi di laurea discussa alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, a.a. 2001 - 02, rel. P. Rugafiori.

I temi specifici della ricerca

La ricerca ha individuato in alcuni settori e in alcuni spezzoni della comunità imprenditoriale i nodi decisivi per la comprensione della struttura e delle dinamiche che caratterizzano l’evoluzione della business community tra fine Ottocento e inizio Novecento.

 

Il credito
I banchi privati sono stati riportati al centro dell’attenzione in L. SEGRETO, I banchieri privati e l’industrializzazione italiana, in “Imprese e storia”, 24, 2001, pp. 273 - 306. Sulle banche miste e le loro strategie, specie in relazione al finanziamento industriale, fondamentali restano F. BONELLI, La crisi del 1907, Einaudi, Torino, 1971, e i tre volumi di A. CONFALONIERI, Banca e industria in Italia, (1894 - 1906): I. Le premesse: dall’abolizione del corso forzoso alla caduta del Credito Mobiliare, Banca commerciale italiana, Milano, 1974; II. Il sistema bancario tra due crisi, Banca commerciale italiana, Milano, 1974; III. L’esperienza della Banca Commerciale italiana, Banca commerciale italiana, Milano, 1975. Cfr. inoltre P. HERTNER, Il capitale tedesco in Italia dall’Unità alla prima guerra mondiale. Banche miste e sviluppo economico italiano, Il Mulino, s. l., 1984 e ID., Banca e industria in una prospettiva storica, in “Passato e presente”, 31, 1994.
Sul sistema finanziario torinese a cavallo tra Otto e Novecento I. BALBO, Banche e banchieri a Torino: identità e strategie (1883 - 1896), in “Imprese e storia”, 21, gennaio - giugno 2000, pp. 61 - 102 e C. OTTAVIANO (a cura di), Banca CRT. Storia. Patrimonio d’arte. Comunicazione d’impresa, Cassa di Risparmio di Torino, Torino, 2002, in particolare C. BRAMBILLA - G. PILUSO, Da ente morale a banca. Organizzazione, istituzioni e mercati 1827 - 2002, pp. 79 - 109, e A. CASTAGNOLI, La Cassa di Risparmio di Torino e lo sviluppo dell’industria in Piemonte nei primi decenni del Novecento, pp. 111 - 129.
Il cotone
Sullo sviluppo dell’industria cotoniera in altre aree della penisola cfr. R. ROMANO, L’industria cotoniera lombarda dall’unità al 1914, Banca commerciale italiana, Milano, 1992 e G. WENNER, L’industria tessile salernitana dal 1824 al 1918, Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato, Salerno, 1953.
Ormai molto ricca di case studies e consapevole è inoltre la storiografia sui comportamenti economici delle minoranze religiose, fiorente soprattutto nel mondo anglosassone: tra i contributi più recenti cfr. M. KIRBY, Quakerism, entrepreneurship and the family firm in North - East England, in J. BROWN - M. B. ROSE (eds), Entrepreneurship, networks and modern business, Manchester University Press, Manchester - New York, 1993, pp. 105 - 126, M. CASSON, Entrepreneurship and business culture. Studies in the Economics of Trust, Aldershot, Brookfield, Vermont,1995 e D. J. JEREMY (ed), Religion, Business and Wealth in Modern Britain, London - New York, 1998. In ambito nazionale ci si limita a ricordare il numero monografico di “Archivi e imprese”, n. 16, 1997 su “Minoranze imprenditoriali in Italia tra Sette e Ottocento”. Sulla regione lombarda indagini specifiche in C. MARTIGNONE, “La comunità dei commercianti”: gli imprenditori evangelici a Bergamo nell’Ottocento, in D. BIGAZZI (a cura di), Storie di imprenditori, Il Mulino, Bologna, 1996, ed EAD., Imprenditori protestanti a Milano. 1850 - 1900, Angeli, Milano, 2001, mentre centrate sulla presenza evangelica in Campania D. L CAGLIOTI, Industria, organizzazione e cultura imprenditoriale nel Mezzogiorno dell’Ottocento, in “Mélanges de l’École française de Rome, Italie et Méditerranée”, t. 112 - I, 2000, pp. 125 - 150 e EAD., Élites in movimento: l’emigrazione svizzero - tedesca a Napoli nell’Ottocento, in A. ARRU - F. RAMELLA (a cura di), L’Italia delle migrazioni interne. Donne uomini, mobilità in età moderna e contemporanea, Donzelli, Roma, 2003, pp. 207 - 226. Primi tentativi di sistematizzazione teorica in R. GARRUCCIO, Il comportamento economico delle minoranze in prospettiva storica: un’introduzione metodologica, in “Archivi e imprese”, n. 16, 1997, pp. 231 - 244, EAD, Capitale sociale e capitale etnico. Una letteratura maturata a contatto con l’evidenza, in “Annali di storia dell’impresa”, 11, 2000, pp. 445 - 471, e EAD., Minoranze imprenditrici. Identità, confini, persistenze, culture, capitale etnico: una rassegna per l’organizzazione della ricerca in prospettiva storica, in F. BONELLI - M. R. STABILI, Minoranze e culture imprenditoriali. Cile e Italia (secoli XIX - XX), Carocci, Roma, 2000, pp. 23 - 57.
Su protagonisti e sviluppo del cotoniero in Piemonte contributi di settore in V. CASTRONOVO, L’industria cotoniera piemontese nel secolo XIX, ILTE, Torino, 1965, e ID., Formazione e sviluppo del ceto imprenditoriale laniero e cotoniero piemontese, in “Rivista storica italiana”, Anno LXXVIII, fascicolo IV, 1966, pp. 773 - 849, oltre al più recente F. BOVA, L’industria cotoniera piemontese fino al 1914, in “Padania”, 1988, n. 4, pp. 11 - 30. F. LEVI, L’idea del buon padre, Rosenberg e Sellier, Torno, 1984, e G. A. TESTA, La strategia di una famiglia imprenditoriale tra Otto e Novecento, in “Bollettino storico - bibliografico subalpino”, Anno LXXIX, 1981, secondo semestre, pp. 603 - 636, sono invece centrati rispettivamente sulle vicende imprenditoriali dei Mazzonis e dei Leumann.
Un tentativo di rinnovare gli studi sulla comunità evangelica torinese in Atti del Convegno per i 150 anni del Tempio valdese, di prossima pubblicazione: cfr. in particolare I. BALBO, Networks per la fiducia: strategie imprenditoriali e reti di relazione dei cotonieri protestanti a Torino (1883 - 1907).
La meccanica e l'auto
Sull’auto e le sue origini ampia è la produzione in ambito internazionale: J. LAUX, In first gear. The french automobile industry to 1914, Liverpool university press, Liverpool, 1976, P. FRIDENSON, Une histoire nouvelle: l’automobile en France jusqu’en 1914, in “Revue d’histoire moderne et contemporaine”, ottobre - dicembre, 1972, pp. 557 - 578; J. LAUX The European automobile industry, Macmillan, New York, 1992, e J. L. LOUBET, L’industrie automobile. 1905 - 1971, Droz, Genève, 1999. La meccanica nella seconda metà dell’Ottocento è stata oggetto di attenzione soprattutto con riferimento alla Lombardia e ad alcune imprese specifiche: cfr. D. BIGAZZI, L’industria meccanica milanese dalle origini al 1898, Tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Milano, a.a. 1975 - 76, rel. F. Della Peruta, P. MACCHIONE, L’oro e il ferro. Storia della Franco Tosi, Angeli, Milano, 1987, S. LICINI, Dall’Elvetica alla Breda. Alle origini di una grande impresa milanese (1846 - 1918), in “Società e storia”, 63, 1994, e A. COLLI, Legami di ferro. Storia del distretto metallurgico e meccanico lecchese tra Otto e Novecento, Meridiana, Catanzaro, 1999. Una letteratura sterminata è fiorita sulla tematica distrettuale da quando, sul finire degli anni Settanta, il filone di studi fu inaugurato da Giacomo Becattini. Tra i contributi più recenti si segnalano F. AMATORI - A. COLLI, Comunità di imprese, Il Mulino, Bologna, 2001, G. PROVASI (a cura di), Le istituzioni dello sviluppo. I distretti industriali tra storia, sociologia ed economia, Donzelli, Roma, 2002 e A. ALAIMO, Un’altra industria? Distretti e sistemi locali nell’Italia contemporanea, Angeli, Milano, 2002; sull’applicazione ad un contesto meccanico R. FERRETTI, Sistemi di piccole imprese e “miracolo economico”. L’industria motoristica bolognese negli anni Cinquanta e Sessanta, in “Imprese e storia”, 22, luglio - dicembre 2000.
Per la meccanica torinese nella seconda metà dell’Ottocento, tema in precedenza sostanzialmente inesplorato, si rimanda a I. BALBO, La business community torinese attraverso gli Atti di società (1883 - 1907), Tesi di dottorato in “Storia delle società contemporanee”, XV ciclo, Università degli studi di Torino, 2003, dove anche un primo tentativo di esaminare l’eventuale strutturazione del settore secondo un profilo distrettuale e la connessione con il successivo sviluppo dell’auto. Sull’industria automobilistica degli esordi l’attenzione si è concentrata prevalentemente sulla FIAT: per una rassegna degli studi dedicati alla società torinese cfr. M. R. MOCCIA, Bibliografiat: saggi, studi, ricerche sulla FIAT, 1899 - 1996, Scriptorium, Torino, 1998. Si segnalano, nell’ampia produzione sul tema, i due contributi monografici sull’azienda e sul suo fondatore: V. CASTRONOVO, Giovanni Agnelli, UTET, Torino, 1971, e ID., FIAT 1899 - 1999. Un secolo di storia italiana, Rizzoli, Milano, 1999. Tra le altre ditte subalpine del settore nel primo decennio del secolo, solo la Lancia è stata oggetto di specifico interesse: cfr. F. AMATORI, Per una storia economica della Lancia (1906 - 1969), in Le carte scoperte, Progetto Archivio storico Fiat, Angeli, Milano, 1990. Un primo tentativo di analisi del contesto imprenditoriale automobilistico in F. NESTICO’, Tra artigianato e industria. L’automobile…senza la Fiat 1890 - 1930, Tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, a.a. 1998 -99, rel. P. Rugafiori. Poco numerosi sono infine gli studi dedicati ai settori ausiliari: cfr. V. CASTRONOVO, Gilardini 1905 - 1985, Storia di un gruppo industriale, Gilardini, Torino, 1985, su un’azienda impegnata tra la concia e la piccola lavorazione meccanica, mentre relativamente alla carrozzeria, storica attività torinese, cfr. C. BISCARETTI DI RUFFIA, Carrozzieri di ieri e di oggi, ANFIA, Torino, 1963 (1^ ed. 1952), A. T. ANSELMI (a cura di), Carrozzeria italiana: cultura e progetto, Alfieri, Milano, 1978, e A. BERSANI - P. FISSORE, Dal disegno al design. Dalla carrozza all’automobile, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1999; inoltre in PININ FARINA, Nato con l’automobile, memorie raccolte da Ernesto Caballo, Palazzi editore, Milano, 1968 uno dei rari contributi memorialistici da parte di imprenditori torinesi di inizio secolo, oggetto di analisi in G. BORGARELLI, Un’autobiografia imprenditoriale. Nato con l’automobile di Pininfarina, in P. RUGAFIORI, La capitale dell’automobile. Imprenditori, cultura e società a Torino, Marsilio, Venezia, 1999.
  
L'elettricità
L’elettricità piemontese, infine, ha suscitato scarsa attenzione se si eccettua G. CALIGARIS, L’industria elettrica in Piemonte…cit., e P. RUGAFIORI, Alle origini della Fiat…cit., dove la prima ipotesi organica di una centralità del settore nel sistema produttivo piemontese, con l’elettricità portatrice di risorse, tecniche e imprenditoriali, in grado di far da volano all’industria dell’auto ed a tutta l’economia locale. Il settore nasce in Italia, nei contesti regionali economicamente più sviluppati, senza ritardo rispetto ad altre aree europee: cfr. in generale Storia dell’industria elettrica in Italia, Laterza, Roma-Bari, 1993. Un’attenzione specifica per il versante imprenditoriale e finanziario in R. GIANNETTI, La conquista della forza: risorse, tecnologia ed economia nell’industria elettrica italiana. 1883 - 1940, Angeli, Milano, 1985, P. HERTNER, Espansione multinazionale e finanziamento internazionale dell’industria elettrotecnica tedesca prima del 1914, in “Studi storici”, 28, 1987, ID., Il capitale tedesco nell’industria elettrica italiana fino alla prima guerra mondiale, in B. BEZZA (a cura di), Energia e sviluppo: l’industria elettrica italiana e la società Edison, Einaudi, Torino, 1986, pp. 213 - 258, e L. SEGRETO, Gli assetti proprietari, in Storia dell’industria elettrica in Italia, vol. 3, tomo I, Laterza, Roma-Bari, 1993, pp. 89-173
 
 
 
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