Dal 26 giugno è aperta al pubblico fino al 3 novembre la mostra BVLGARI: la storia, il sogno, allestita a Roma in due prestigiosissime sedi del Polo Museale del Lazio: Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo.
Curata da Chiara Ottaviano, la mostra traccia la storia di Bvlgari, esempio di successo di un’azienda del Made in Italy, da piccola realtà a conduzione familiare, avviata a fine Ottocento da un giovane epirota che, scappando dalle guerre nei Balcani, giunse in Italia in cerca di fortuna, a marchio globale del lusso. Nelle sale di Palazzo Venezia la storia dell’impresa, dagli anni ’80 del XIX secolo ai giorni nostri, è compresa all’interno dei vari contesti nazionali e internazionali, intrecciata com’era a eventi e mutamenti politici, economici, sociali, nel costume e nelle stesse forme di consumo dei beni di lusso. Le sale di Castel sant’Angelo sono invece dedicate alle origini e all’affermarsi del Made in Italy nel mondo, con il riconoscimento del suo mix unico di originalità, eccellenza nella manifattura, ricchezza di tradizioni soprattutto a partire dall’immediato secondo dopoguerra, negli anni della ricostruzione dalla rinascita dell’Italia dopo la catastrofe della guerra e il ventennio della dittatura. E’ questa una storia a cui intimamente appartiene il marchio Bvlgari, associato all’immagine della “dolce vita” romana e alla mitica stagione della “Hollywood sul Tevere”, quando Roma divenne capitale internazionale del cinema.
Il progetto della mostra è stato ideato dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, in collaborazione con Bvlgari e realizzato attraverso contenuti selezionati da un comitato scientifico composto da esponenti di spicco del mondo accademico come Francesco Benigno (Scuola Normale Superiore di Pisa), Chiara Ottaviano (storica e sociologa della comunicazione di massa), Daniela Luigia Caglioti (Università Federico II di Napoli), Emanuela Scarpellini (Università degli Studi Di Milano). I temi relativi allo stile e alla creatività di Bvlgari sono stati sviluppati da Lucia Boscaini, Bvlgari Brand and Heritage Curator.
In mostra, gli strepitosi gioielli della Collezione Heritage dell’Azienda, fra cui quelli posseduti da Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, Anna Magnani e Audrey Hepburn, e creazioni in prestito da importanti collezioni private. La narrazione è stata arricchita da documenti d’archivio, foto d’epoca e filmati frutto di una ricerca svolta in vari archivi e musei italiani ed europei. Arricchiscono significativamente l’esposizione gli abiti di alta moda della collezione privata di Cecilia Matteucci Lavarini, che offrono vivide suggestioni del gusto e delle tendenze nelle diverse epoche in cui si svolge la saga di Bvlgari.
Il progetto di allestimento, curato dallo scenografo Fabien Iliou e dall’architetta Sonia Martona, gioca sul concetto di “passaggio temporale” attraverso una serie di installazioni ad archi e scalinate su cui si collocano i manichini con indosso gli abiti, al tempo stesso spettatori e protagonisti delle diverse epoche raccontate. “La mostra è figlia di un progetto scientifico serio, equilibrato e trasparente” sottolinea Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museale del Lazio. “Ritenevo e ritengo Bvlgari una realtà italiana fra le più rimarchevoli. Lo è per la storia del gusto, perché da solo il marchio Bvlgari evoca una grande tradizione di tecnica e di bellezza nelle arti applicate. Lo è per la storia del lavoro: non dimentichiamoci, mai, delle centinaia di persone, per lo più nostri connazionali, impiegate nella fabbrica di Valenza o nelle sedi del marchio a Firenze e a Roma. Per questo fare una mostra su Bvlgari e con Bvlgari significa in definitiva fare qualcosa di buono per il nostro paese”.
“Un’occasione unica per riscoprire la storia e la creatività di Bvlgari come icona del Made in Italy, esaltate dalla splendida cornice di Castel Sant’Angelo e Palazzo Venezia. Il talento, la passione e la capacità di cogliere lo spirito dei tempi da parte del fondatore Sotirio Bulgari e delle successive generazioni hanno segnato un percorso di successo e la storia della gioielleria in generale” spiega Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari. “Il prezioso lavoro di ricerca svolto con il comitato scientifico e la curatrice Chiara Ottaviano ci ha consentito di valorizzare in modo assolutamente originale la storia dell’Azienda, intrecciandola con temi e vicende che da Roma si allargano al mondo intero” aggiunge Lucia Boscaini, Bvlgari Brand and Heritage Curator.
IL CATALOGO
BVLGARI, la storia, il sogno, a cura di Chiara Ottaviano, Rizzoli 2019
Testi in catalogo
Prefazioni
Edith Gabrielli, Direttrice del Polo Museale del Lazio
Jean-Christophe Babin, Amministratore delegato del Gruppo Bvlgari
Francesco Benigno, Presidente Comitato scientifico
Lucia Boscaini, Brand Heritage Director curator
Introduzione Chiara Ottaviano
Sotirio Bulgari nel turismo della prima mondializzazione Annunziata Berrino
Il “bel mondo” romano tra le due guerre e i network di Bulgari Maria Malatesta
“Hollywood sul Tevere” e lo star system Stephen Gundle
La fine di un’epoca: maharaja, nawabe il mito dei gioielli Indiani Tommaso Bobbio
Bulgari e la moda in “Vogue USA” Enrica Morini
“Bulgàri: You want it?” Dalla decadenza di Hollywood al trionfo del Made in Italy Emiliano Morreale e Mariapaola Pierini
Prodigi di tecnica: “saper fare” e tecnologia Lia Lenti
Tra produzione Made in Italy e luoghi del consumo globale dagli anni Settanta a oggi Emanuela Scarpellini
Legami di anime: il significato sociale dei gioielli nella prospettiva antropologica Fabio Dei
L’Archivio storico e la Collezione Heritege di Bvlgari: oltre centotrent’anni di storia Lucia Boscaini
La collezione di Cecilia Matteucci: una storia della moda ad personam Mariuccia Casadio