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Laboratori di storia

Le città siciliane sono insomma dei laboratori di storia, un'esperienza stratificata fattasi mura e palazzi, ville e quartieri, piazze e giardini, espressione del predominio urbano, rendita pietrificata e però ancora capace di restituirci valore. Prezioso. Perché attorno alle mura e alle chiese, alle ville e alle magioni nobiliari, ai quartieri dei pescatori e ai giardini è possibile ancora intessere presente e passato al servizio dell’ idea di una Sicilia migliore. Di questo spessore antico che può ridare sapore a un presente spesso insicuro, tentato e impaurito dalla clonazione culturale, restano tracce e brandelli, feste e processioni, sagre e dolci rituali, modi di dire e stili di vita. Si tratta anche di propensioni e nostalgie, pre-concetti sulla famiglia e sulla società, sui ruoli privati e pubblici, sulla vita e la morte. Idee non di rado contraddittorie e tra loro in conflitto, ma ambiguamente ancorate al passato come a un'incerta luce nella notte, guida malferma in un mare in burrasca.

Che fare di questo imbarazzante poutpurri, di questo passato che si ripropone e ci ammalia, che ci tenta come una sirena proponendoci immagini idealizzate e improbabili di un mondo conchiuso, più povero ma più sano, onorato e timorato di Dio? Un mondo dove ciascuno stava al suo posto e dove la mafia era un male minore, utile magari a raddrizzare la schiena di chi violava regole sociali dure ma condivise?

         Noi oggi sappiamo che queste immagine sono false, che la mafia è sempre stata violenta, che la prostituzione fioriva già nel Seicento, insieme a una corruzione dilagante e a eclatanti casi di vizi pubblici e privati, annidati in conventi ed ospizi, ospedali e banche. Proprio come oggi. Ma sappiamo anche che questo passato ci serve. Improbabile quanto si vuole, idealizzato e ricostruito ad arte (come l'invenzione di feste medievali nuove di zecca che dilagano nei paesi siciliani), ma in buona sostanza sempre più importante. Questo passato insomma va controllato ma anche recuperato. E' difficile immaginare in Sicilia un ambiente sociale efficiente che prescinda dalla valorizzazione del patrimonio storico-monumentale e ambientale, e ciò significa conoscenza della storia dei luoghi e dei gruppi sociali, delle personalità e del territorio, delle opere d'arte e dell'opera di trasformazione umana della natura.

Di più, in città si addensa una risorsa umana abbondante, con elevati livelli di scolarizzazione, spesso disponibile a scommettersi nella nuova frontiera della comunicazione sociale, dei media, delle nuove tecnologie. A questa potenzialità straordinaria va indicato un obiettivo chiaro e di per sé già evidente, necessità obiettiva e insieme traguardo stringente: elevare il contenuto culturale di qualsiasi intrapresa economica. Ciò significa puntare su un mix di qualità e di innovazione, di ricerca della storicità e di analisi delle nuove tendenze, di passato e di presente. Per dirla con una battuta, di riscoperta del dialetto e, insieme, di conoscenza dell'inglese.  



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    Sommario
   
    Il peso della storia
    Passato prossimo
    L’economia e la politica
    Il mondo nuovo
    Le risorse immateriali
    Un libro da sfogliare: il paesaggio
    Dove fioriscono i limoni
    La costa e le logiche predatorie
    L'eredità urbana
    Laboratori di storia
    Un valore aggiunto
      
   
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