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Le ricerche - Storie di vita

Aldo Levi
Imprenditore tessile
Chieri - Istituto "B. Vittone" - 19 ottobre 2004
"Discendo da una famiglia che è insediata a Chieri da almeno tre secoli, sono nato nel 1920, negli anni della guerra ho subito delle persecuzioni, sono sfollato da Chieri per il cognome che porto; mio padre aveva rilevato nel 1929 una piccola azienda tessile ma nel 1943 dovette chiudere per le leggi razziali.
Dopo la guerra con altri due soci ho avviato un'attività artigianale; abbiamo cominciato a produrre tende a rete, eravamo incentivati dalle fiorenti prospettive che il settore tessile presentava in quegli anni nella zona del chierese.
L'iscrizione presso la Camera di Commercio risale al 1949 anche se la società era già esistente l'anno precedente seppur gestita dai soli tre soci (società di fatto). L'azienda, denominata ARITAL (acronimo di arredamento italiano) collocata in un primo tempo in via della Pace (1948), in seguito fu trasferita in via Cesare Battisti dove nel 1963 subì una grande e rovinosa alluvione che comportò una perdita stimata in 25 milioni di Lire, fu quindi trasferita in corso Matteotti dove, nel 1967, venne costruito il nuovo stabilimento e mutata la forma societaria in una s.n.c.Le richieste del mercato erano tante da comportare difficoltà per le imprese tessili nel reperire i telai ad aghi, in quanto se ne producevano pochi rispetto alla crescente domanda delle "tende a rete".
L'attività è stata avviata con l'utilizzo di un solo telaio e, grazie all'aumento della domanda di mercato, si ampliò con l'acquisto di telai dismessi dalle officine Elia.
Si verificò, in seguito alla diminuita domanda di tende, la saturazione di quel particolare tipo di mercato cosicché ricorremmo all'aiuto di amici e parenti per convertire la produzione e orientarla verso il ramo della passamaneria con la realizzazione di frange per coperte.
Con la nuova produzione di frange per coperte, l'azienda visse un periodo fiorente che la portò a esportare in Sud America e si specializzò nei vari ambiti della passamaneria a seconda delle richieste del mercato.Anche per quanto riguarda la produzione nazionale i livelli di domanda erano molto buoni tanto che per poter rispondere alla crescente richiesta di prodotti molte furono le collaborazioni tra gli imprenditori, in maggior modo con Persico, Tosco, Guino e Gamba. Col passare del tempo la clientela estera crebbe e l'Arital conquistò il mercato francese, tedesco, americano, nord africano e in particolar modo quello tunisino dove io stesso, già nel 1978, avevo pensato di impiantare una sede distaccata allo scopo di ridurre i costi della mano d'opera e di avviare una pratica molto in uso ai giorni nostri: la delocalizzazione.
In questo periodo di forte espansione furono molte le partecipazioni della Arital alle fiere internazionali dell'arredamento, soprattutto presso l' esposizione di Milano e quella di Francoforte.
Negli anni Sessanta l'Arital contava una cinquantina di dipendenti; negli anni Settanta è cominciato il declino, abbiamo chiuso nel 1987 quando avevamo ancora una trentina di dipendenti.
Nell'azienda Arital non c'erano parenti fra i soci; un mio fratello però ha costituito un'altra azienda tessile, la INTEX, con un socio.

Tra gli imprenditori c'era collaborazione se necessario ma più frequenti erano diffidenza e gelosia reciproche.
Io ero associato alla LIT che aveva sede in piazza Cavour, e forniva consulenze tributarie, contabili, tutela di categorie nelle controversie di lavoro. Si pagava una quota associativa in base al numero dei dipendenti ed al volume di affari.
La ricorrenza più significativa era quella dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata; c'era la messa, poi l'aperitivo, si organizzava il pranzo dei "mangiagrop" presso l'albergo Tre Re, vi partecipavano gli imprenditori tessili, i direttori delle banche, onorevoli della zona.
Ho collaborato per venticinque anni con la Pro Loco, e per il carnevale, abbiamo istituito la figura della Bela Tessioira , che doveva essere una tessitrice.
Tenevamo buoni rapporti con la politica locale e con gli amministratori del Comune."

 

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